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IMMIGRAZIONE E IMPRESA: Sempre più imprese di immigrati, in testa marocchini, cinesi e romeni

Grati agli immigrati!

86 mila in più negli ultimi tre anni, le comunità si specializzano in settori diversi. Unioncamere: « È integrazione, supportiamo l’avvio di queste attività ».

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Aumentano, nonostante la crisi, le imprese create e guidate dagli immigrati. Sono ormai quasi 540 mila, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale, per la maggiore parte delle volte ditte individuali: 432 mila, il 13,3% del totale nazionale. Frutto di una propensione a rimboccarsi le maniche e a fare da sè, per realizzare un inedito « italian dream ». Negli ultimi tre anni (30 giugno 2012 – 30 giugno 2015) le imprese degli immigrati sono diventate 86 mila in più. Abbastanza per far dire a Unioncamere-InfoCamere che è stata la spinta all’imprenditorialità degli stranieri in Italia a mantenere positivo il saldo delle imprese italiane.

Queste imprese si concentrano soprattutto nelle Costruzioni, nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio, nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e nei Servizi di alloggio e ristorazione. Tra quelle individuali, la classifica delle provenienze è guidata da Marocco (66 mila), Cina (48 mila), Romania (48 mila), Albania (31 mila) e Bangladesh (27 mila).

Se si guarda ai diversi settori, saltano all’occhio casi di « specializzazione etnica ». Ecco allora, ad esempio, che nella confezione di articoli di abbigliamento i cinesi non hanno praticamente rivali (11mila imprese individuali), nelle costruzioni specializzate fanno la parte del leone i romeni (27 mila). Prato, Trieste, Firenze, Imperia e Reggio Emilia sono le province con la più alta incidenza di imprese straniere sul totale.

« La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali, gli stranieri giunti in Italia, possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale. Oggi ci confrontiamo con imponenti flussi migratori, e vale allora la pena di ricordare che oltre alle politiche di accoglienza, vanno messi in campo strumenti e politiche di integrazione a basso costo per il nostro Paese. Tra queste, quelle di supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Camere di Commercio giocano un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa« , commenta il Presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello.

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Aumentano, nonostante la crisi, le imprese create e guidate dagli immigrati. Sono ormai quasi 540 mila, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale, per la maggiore parte delle volte ditte individuali: 432 mila, il 13,3% del totale nazionale. Frutto di una propensione a rimboccarsi le maniche e a fare da sè, per realizzare un inedito « italian dream ». Negli ultimi tre anni (30 giugno 2012 – 30 giugno 2015) le imprese degli immigrati sono diventate 86 mila in più. Abbastanza per far dire a Unioncamere-InfoCamere che è stata la spinta all’imprenditorialità degli stranieri in Italia a mantenere positivo il saldo delle imprese italiane.
Queste imprese si concentrano soprattutto nelle Costruzioni, nel Commercio all’ingrosso e al dettaglio, nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese e nei Servizi di alloggio e ristorazione. Tra quelle individuali, la classifica delle provenienze è guidata da Marocco (66 mila), Cina (48 mila), Romania (48 mila), Albania (31 mila) e Bangladesh (27 mila). 
Se si guarda ai diversi settori, saltano all’occhio casi di « specializzazione etnica ». Ecco allora, ad esempio, che nella confezione di articoli di abbigliamento i cinesi non hanno praticamente rivali (11mila imprese individuali), nelle costruzioni specializzate fanno la parte del leone i romeni (27 mila). Prato, Trieste, Firenze, Imperia e Reggio Emilia sono le province con la più alta incidenza di imprese straniere sul totale. 
« La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali, gli stranieri giunti in Italia, possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale. Oggi ci confrontiamo con imponenti flussi migratori, e vale allora la pena di ricordare che oltre alle politiche di accoglienza, vanno messi in campo strumenti e politiche di integrazione a basso costo per il nostro Paese. Tra queste – ricorda Lo Bello – quelle di supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Camere di Commercio giocano un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa« , commenta il Presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. .
 

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