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COLF, BADANTI E BABY-SITTER: Come funziona il preavviso di licenziamento?

Quanto preavviso bisogna dare per il licenziamento? 

Lavoro come collaboratrice domestica, ma il mio datore di lavoro mi ha fatto capire che mi vuole licenziare. Quanto tempo prima deve dirmelo? Che diritti ho? 

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La particolarità nel rapporto di lavoro domestico è che trattandosi di rapporto di lavoro basato nella fiducia, non è richiesto il requisito della giusta causa o di un giustificato motivo per il legittimo licenziamento del lavoratore. Ciò vuol dire che il datore di lavoro domestico può procedere al licenziamento senza l’obbligo di motivazione.

Tuttavia bisogna rispettare i termini di preavviso di licenziamento. Nel caso in cui questi non venissero rispettati, è previsto il pagamento di un’indennità pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non concesso.  All’interno del calcolo di tale indennità vanno considerate anche la tredicesima, eventuale vitto e alloggio, oltre ai superminimi e gli scatti di anzianità.

Il datore potrà valutare l’opportunità di far lavorare o meno il dipendente licenziato per l’intero periodo di preavviso. È anche possibile pagare alla collaboratrice tutto o parte del periodo di preavviso se il dipendente è d’accordo. Soltanto nei casi di grave negligenza o mancanza, il datore di lavoro può sospendere immediatamente il rapporto di lavoro con un licenziamento in tronco, senza rispettare il periodo di preavviso.

I termini di preavviso hanno una durata variabile in relazione all’anzianità del rapporto di lavoro e alle ore settimanali lavorative. Nel caso di licenziamento prima del 31° giorno successivo al termine del congedo per maternità, i termini descritti sotto vengono raddoppiati.

♦ I lavoratori con un orario inferiore o pari a 25 ore settimanali, con un’anzianità di servizio fino a 2 anni, hanno diritto a 8 giorni di calendario, mentre coloro che hanno un’anzianità superiore a 2 anni hanno diritti a 15 giorni calendario.

♦ I lavoratori con un orario superiore a 25 ore settimanali, con un’anzianità di servizi fino a 2 anni, hanno diritto a 15 giorni di calendario, mentre coloro che hanno un’anzianità superiore a 2 anni hanno diritti a 30 giorni calendario.

Su richiesta scritta del lavoratore, il datore di lavoro è tenuto a fornire una dichiarazione scritta che attesti l’avvenuto licenziamento, e comunque al lavoratore obbligatoriamente va consegnata una copia della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro domestico fatta all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale).

Stranieriinitalia.it

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